venerdì 25 gennaio 2013

Avvolte mi chiedo se sia troppo scaltra io o troppo scema la gente che mi circonda

Fino a poco tempo fa dicevo: "Mia nonna a casa nostra? Se da  una parte è una tortura almeno la sua presenza mi tiene lontana dalle abbuffate".

Di questi ultimi tempi il mio pensiero è diventato: "Oltre ad essere una tortura mi fa anche venir voglia di abbuffarmi! Ma il sapere di non poter andare a vomitare con lei dentro casa mi ferma".

Ora invece è tutto diverso, completamente. "La vecchiaccia dorme e ho un dananto bisogno di sfogarmi". Il danno è fatto .... ma lei si sveglia! Ognuna in un bagno, i due comunicanti in alto con un lungo finestrone. Lei chiusa nel suo a lavarsi e pettinarsi; io chiusa nel mio, con il rubinetto aperto, a vomitare. E non si è accorta di nulla.

E mi chiedo: sono diventata troppo silenziosa e brava in questi gesti di autodistruzione? oppure ho sempre sopravvalutato le capacità cognitive della vecchia?

Ma resta il fatto che se prima riuscivo a trovare quel poco di positivo nella disperazione che mi accompagna durante la convivenza forzata con questa vecchia, ora tutto si riduce ad una visione negativa che non lascia possibilità alcuna di risollevarsi. Ma non posso imputare la colpa di questo a nessuno se non a me stessa.

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